Mural en Oventik
"En 500 años se negaron a ver nuestros rostros, ¿Porqué ahora quieren ver nuestras caras? - E Z L N"

1 de Enero de 2010 - XVI aniversario de la Guerra contra el olvido

COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDO GENERALE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE. COMMISSIONE SESTA-COMMI

COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDO GENERALE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.
COMMISSIONE SESTA-COMMISSIONE INTERGALATTICA DELL’EZLN.
MÉXICO.

15 E 16 DI SEPTIEMBRE DE EL 2008.

A L@S ADERENTI ALLA SESTA DICHIARAZIONE E L’ALTRA CAMPAGNA:

A L@S ADERENTI ALLO ZEZTA INTERNAZIONAL:

Popolo del MÉXICO:

AI POPOLI DEL MONDO:

COMPAGNE E COMPAGNI:

FRATELLI E SORELLE:

Eccolo ancora nostra parola.

Questo vediamo, questo guarda.

Questo arriva al nostro udito, al nostro bruno cuore arriva.

I.

Lassù pretende ripetere la sua storia.

Vogliono tornare ad imporci il suo calendario a morte, la sua geografia di distruzione.

In caso contrario ci spogliano di nostre radici, le distruggono.

Il lavoro ci rubano, la forza.

I nostri mondi, la terra, i suoi acque e tesori, senza gente cessa, senza vita.

Le città ci perseguitano ed espellono.

Le campagne muoiono e ci muoiono.

e la bugia si converte in godimenti e lo spoglio arma ai suoi eserciti e polizie.

Nel mondo siamo illegale, privo di documenti, indesiderato.

Perseguid@s siamo.

Donne, giovani, bambini, anziani muoiono in morte e muoiono in vita.

e lassù predicano per sotto la rassegnazione, la sconfigge, la claudicazione, l’abbandono.

Qua sotto ci andiamo rimanendo senza niente.

Solo arrabbia.

Dignità tanto solo.

Non c’è sentito per il nostro dolore come non è il di quello che come noi è.

Ci sono nessuno.

Ci sono solo e soltanto con nostra dignità e con nostra rabbia.

Rabbia e dignità sono i nostri ponti, i nostri linguaggi.

Ascoltiamoci dunque, conosciamoci allora.

Che il nostro coraggio cresce e dà speranza si faccia.

Che la dignità radice è ancora ed altro mondo nasce.

Abbiamo visto ed ascoltato.

Piccola è nostra voce per eco essere di quella parola, nostra sguardo piccolo per tanta e tanto degna rabbia.

Vedere ci, guardare ci, parlare ci, ascoltare ci bisogna.

Altri siamo, altre,, l’altro.

Se il mondo non ha luogo per nosotri, allora altro mondo si deve fare.

Senza più utensile che l’arrabbia, senza più materiale che nostra dignità.

Mancanza più trovarci, conoscerci manca.

Mancanza quello che manca…

II

a 3 anni della sesta dichiarazione della selva Lacandona, l’EZLN ha fatto una riflessione collettiva, alimentato per l’orizzonte più largo di nostri compagni dell’altra campagna in Messico e dello Zezta internazionale nel mondo ci hanno regalati.

Non è poco quello che abbiamo visto ed ascoltato, in volte direttamente, in volte nelle parole e sguardi degli altri..

Tanto è la rabbia che tocchiamo e tanto la dignità che troviamo che pensiamo che siamo più piccoli ancora di quello che credevamo.

In Messico e nelli 5 continenti abbiamo trovato quello che habiamo intuito quando iniziamo questo il nostro sesto passo: c’è altro mondo, c’è altro cammino.

Se la catastrofe che si avvicina può evitarsi e l’umanità ha altra opportunità, sarà per es@s otr@s che, sotto e a sinistra, non solo resistono, anche abbozzano ora il profilo di altra cosa.

Di qualcosa differente a quello che in alto accade.

Nell’impossibile geometria del potere politico, i fondamentalismi si distribuiscono equamente: le destre si fanno ultradestre e le sinistre istituzionali si mutano all’impossibile destra colta. Quelli nella stampa progressista si lamenta che il fanatico della stampa di fronte censurare, travisano e calunniano al suo capo, a sua volta censurano, travisano, calunniano e tacciono fronte a qualsiasi altro movimento che non si sia piegato al dettame del caporione, e senza pudore distribuisce condannate ed assoluzioni al compasso di un rating dei mezzi di comunicazione senza senso. Fanatici di uno ed altro lato disputano bugie vestiti davvero e i crimini valgono secondo il tempo nel mezzi di comunicazione che occupano. Ma tutto questo non è ma il pallido riflesso di quello che accade nella politica.

La ripugnanza fronte al cinismo e l’incompetenza delle classi politiche tradizionali, si ha andato convertendo in rabbia. In volte quella rabbia segue la speranza di un cambio per gli stessi cammini di sempre, e si intoppa o con la delusione che immobilizza o con la forza arbitraria che assoggetta. Il nord rivoltoso e brutale ricade in un vizio. In caso contrario patrocina frodi elettorali (come in Messico), promuove, respira e finanzia colpi di stato ( come adesso tenta in Bolivia e Venezuela ). La guerra segue ad essere la sua diplomazia internazionale per eccellenza: Irak e Afganistan ardono ma, per la disperazione dall’alto, non si consumino.

Le imposte di egemoína ed omogeneità a scala mondiale, trovano nelle nazioni, nelle regioni e nei piccoli luoghi, gli apprendiste di stregone che provano l’impossibile volta storica ad un passato dove il fanatismo era legge e il dogma scienza. Frattanto, le classi politiche governanti hanno trovato nel mondo della compagnia comica il travestimento adeguato per occultare il suo ingresso al crimine organizzato.

Sazio di tanto avarizia, il pianeta comincia a passare l’impagabile conto della sua distruzione. Ma le catastrofi “naturali” anche sono di classe e le sue stragi si fanno sentimento su tutto tra quelli che niente ha e nessuno è. Fronte a questo, la stupidità del potere non ha limiti: milioni e milioni di dollari si dedicano a fabbricare nuovi armi e ad installare più basate militari. Il potere del capitale non si preoccupa di formare professori, médic@s, ingenier@s, ma soldati. Non prepara constructor@s, ma più distruttori.

E quelli si oppongono a ciò è perseguitati, incarcerati, asesinad@s.

In Messico stanno nel carcere campestre che difesero la sua terra ( san salvatore Atenco); in Italia sono perseguitato e trattati come terroriste quelli si oppongono all’installazione di basi militari; nella Francia di ” la libera, l’uguaglianza e la fraternità ” li siete umani solo sono liberi, uguagliate e fratelli se le carte così lo dettano; in Grecia la gioventù è un vizio che si deve sradicare; ancora in Messico, ma adesso nella città dello stesso nome, l@s giovani sono criminalizzato ed assassinato e niente succede perché non sta nell’agenda che in alto dettano li di uno ed altro lato, mentre una consultazione legittima si converte nel penoso lavandino di un capo di godimento assassino; nella Spagna della moderna unione europea si chiudono pubblicazioni e si criminalizza una lingua, il |euskera| , pensando che uccidendo la parola uccide a |quien| l’inalbera; nell’Asia tanto vicino, alle domande campestri si risponde con torti blindati; nella superba unione americana, nato del sangue di immigranti, si perseguita ed assassina a l@s otr@s colorate che lì lavorano; nel lungo dolore che si chiama l’America Latina è sdegnato e vilipeso la sanguini murena che la sostiene; nel Caribe disubbidiente, un popolo, il cubano, deve sommare alla disgrazia naturale la di un blocco imperiale che non è più che un crimine senza castigo.

e intutti gli angoli della geografia del mondo e in tutti i giorni dei suoi calendari, aquelli che lavorano, quelli che fanno camminare le cucite, sono spoglio, sdegnato, sfruttati, soffocati.

Ma anche c’è volte, molte, tanti che il sorriso ci si mettono in moto, che le rabbie cercano il suo proprio cammini, nuovi, altri. e il” non ” che alzano ora non solo resiste, anche comincia a proporre, a proporsi.

Da nostra apparizione pubblica, fa ora quasi 15 anni, ha stato il nostro impegno l’essere ponte affinché le ribellioni camminano di uno ad un altro lato.

In volte lo abbiamo conseguito, in volte non.

Ora vediamo e sentiamo non solo la ribelle resistenza che, sorella e compagna, si mantiene al nostro lato e respira i nostri passi.

Adesso c’è un poco che prima non stava, o che non bastiamo vediamo allora.

C’è una rabbia creativa.

Una rabbia che vale ora tutti i colori dei cammini di sotto e a sinistra nel cinque continenti…

III

IN TUTTO QUESTO, E COME PARTE DEGLI ATTI IN OCCASIONE DEL 25 ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE, IL 15 ANNI DELL’INIZIO DELLA GUERRA CONTRO LA DIMENTICANZA, IL QUINTO ANNO DELLE GIUNTE DI BUONA GOVERNO E IL TERZO ANNO DELL’ALTRA CAMPAGNA E LA ZEZTA INTERNAZIONALE, GLI UOMINI, DONNE, BAMBINI ED ANZIANI DELL’EZLN CONVOCA A TUTTI I REBELI DI MÉXICO E IL MONDO ALLA CELEBRAZIONE DEL

PRIMO FESTIVAL MONDIALE DELLA DEGNA RABBIA

CON IL TEMA DI:

ALTRO MONDO, ALTRO CAMMINO: SOTTO E A SINISTRA.

A CELEBRARSI NELLE SEGUENTI SEDI E DATATE:

L’ALTRA CITTÀ DI MÉXICO, DISTRETTO FEDERALE, I GIORNI 26,27,28 E 29 DI DICIEMBRE DELLA 2008. EN EL LIENZO CHARRO DE L’ASOCIACIÓN LOS CHARROS REYES DE IZTAPALAPA, dil FRENTE POLULAR FRANCISCO VILLA-UNOPII, nel viale Guelatao # 50, Colonia Álvaro Obregón, Delegación Iztapalapa, vicino alla stazione Guelatao del metropolitana, dove si celebrerà l’esposizione. e EN EL LOCAL DE UNÍOS, nella via Dr. Carmona e recinta #32, colonia Doctores, vicino alla stazione Cuauhtemoc della metropolitana, dove si realizzeranno altre attività.

LA CHIOCCIOLA DI OVENTIK, CHIAPAS, SEDE DELLA GIUNTA DI BUONO GOVERNO “CUORE CENTRALE DEGLI ZAPATISTAS DAVANTI AL MONDO”, I GIORNI 31 DI DICIEMBRE DELLA 2008 E PRIMO DI ENERO DE EL 2009.

LA CITTÀ DI SAN CRISTÓBAL DELLE CASE, CHIAPAS, I GIORNI 2,3 E 4 DI ENERO DE EL 2009. EN EL LOCAL DE EL CIDECI, stato situato nella strada regia di san Juan Chamula s/n, colonia nuova meraviglia.

ALCUNI DEI SUBTEMAS DEL FESTIVAL SARANNO:

.- ALTRA CAMPAGNA.
.- ALTRA CITTÀ.
.- ALTRA COMUNICAZIONE.
.- ALTRA ARTE ED ALTRA CULTURA.
.- ALTRA POLITICA.
.- ALTRO MOVIMENTO SOCIALE.
.- ALTRA STORIA.
.- ALTRA SESSUALITÀ.
IL FESTIVAL ” ALTRO MONDO, ALTRO CAMMINO: SOTTO E A SINISTRA “, AVRÀ LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:

1.- Nella sede della città di Messico si installerà un grande esposizione nazionale ed internazionale dove ogni lotta, ogni esperienza, ogni rabbia, avrà uno spazio dove metterà un il suo posto per mostrare la sua lotta e il suo coraggio. Affinché tutti vi guardiamo, vi ascoltiamo, vi conosciamo.

2.- Nella sede in territorio zapatista, la dignità e l’arrabbia si faranno arte e cultura, musica e canto, perché la ribellione anche si balla. e con parole il dolore si farà dà speranza.

3.- Nella sede in san Cristóbal delle case, Chiapas, la parola andrà e verrà per più parole nascere e forza e ragione dà alla rabbia.

4.- I gruppi, collettivi ed organizzazioni nazionali ed internazionali che partecipino nel festival saranno solamente quelli che sono invitati per tale effetto. Per questo, la commissione sesta dell’EZLN ha iniziato consultazioni con organizzazioni politiche e sociali, così come con collettivi e gruppi anarchici e libertari, di comunicazione alternativa, di arte e cultura, di difesa dei destri umani, di lavoratori sessuali, con intellettuali attiviste sociali, con ex pres@s polític@s, tutti aderenti alla sesta dichiarazione; e con gruppi, collettivi ed organizzazioni di altri paesi, tutti parte dello Zezta Internazional. Dopo questi consultazioni si stabiliranno i criteri per gli inviti e i criteri di partecipazione.

5.- Per le tavole rotonde e conferite magistrali, l’EZLN inviterà ad organizador@s sociali, pensador@s, e a dirigent@s di progetti anticapitalistas di Messico e il mondo. La lista di invitati sarà dato a conoscere dopo.

6.- Più dettagli di come pensiamo che sarà questo festival della degna rabbia saranno dati a conoscere nella sua opportunità (cioè, quando abbiamo un’idea approssimativa del problema in cui ci/vi stiamo mettendo).

È tutto per ora.

Libertà e giustizia per Atenco!

Dalle montagne del sudorientale messicano.
Per il comitato clandestino rivoluzionario indigeno -Comandancia General dell’esercito Zapatista di liberazione nazionale.

Subcomandante ribelle Marcos.
Messico, settembre del 2008.

0 comentarios: